È sciocco chiedere agli dèi quello che si è in condizione di procurarsi da sé stessi. Epicuro

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MONTESQUIEU, grande filosofo Bordolese del Settecento nonché autore di “Lo spirito delle leggi”, amava ricordare “C’è un detto molto bello secondo il quale, se i triangoli inventassero un dio, lo farebbero con tre lati”.

Tra i vitigni che hanno fatto la fortuna di Bordeaux 3 sono rossi gli autoctoni Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc e 3 sono bianchi quali Sauvignon Blanc, Sémillon e Muscadelle.
Uno dei simboli della ricchezza legata dai vini a Bordeaux è rappresentato dal Triangolo d’Oro nel centro della città che esibisce i segni esteriori del prestigio acquisito negli ultimi due secoli.
Sembra che tanto giri intorno a questo numero 3 a Bordeaux.
Non per caso vi presentiamo Aurelien, Ludovic e Damien, 2 fratelli e un amico che in 3 hanno saputo convincere 27 appassionati di vini per risollevare il Chateau Peyrat vera chicca e unico Cru dei Graves (che significa ghiaiosi) con terreno quasi esclusivamente calcareo che conferisce ai vini mineralità, finezza e sottigliezza.
Una tenuta di 17 ettari a pochi chilometri dalla nobile Sauternes regina indiscussa dei vini bianchi dolci botritizzati.
Per completare il loro progetto i 3 amici hanno da 3 anni ottenuto la concessione per la gestione di Chateau Méjean, altra pepita d’oro del Cru dei Graves confinante con la prestigiosa denominazione Pessac-Leognan. Una situazione eccezionale di soli 7 ettari che consente di produrre un vino di altissimo livello caratteristico della potenza raggiunta grazie a questi terreni ghiaiosi dal Merlot e dal Cabernet Sauvignon. Grande vino da selezione prodotto in un contesto al massimo della modernità e della sostenibilità.
E quindi vi presentiamo 3 vini massima espressione del lavoro di questi 3 amici.